E così sono diventato una mela colorata
Sono nato per essere un creativo, e per fare un po’ quello che mi pare.
Durante l’adolescenza ho rischiato di essere imbrigliato in qualcosa che non ero, fino a quando ho capito di dover seguire l’istinto e non quello che gli altri pensavano dovessi fare, dire, pensare.
Così, dopo aver messo la laurea in Pianificazione in un bel quadretto e dopo aver lavorato in quel campo per un paio d’anni, ho cambiato strada quando tutti mi dicevano di non farlo.
Quando perdiamo il diritto di essere differenti,
perdiamo il privilegio di essere liberi
Ricordo ancora quand’ero poco più che un marmocchio e i miei genitori mi portavano in libreria. Mi davano carta bianca: compra cinque libri, quelli che vuoi, dicevano.
E io leggevo, leggevo, leggevo.
Storie fantastiche per iniziare, poi gialli, grandi classici, libri di attualità, politica, filosofia. Leggevo di tutto, e assorbivo come una spugna le storie, gli intrecci, i personaggi, i pensieri, le emozioni. Soprattutto le emozioni.
Mentre percorrevo la strada che la società aveva tracciato per me (e che poi ho abbandonato), cominciai a scrivere. Ho studiato scrittura creativa da autodidatta, divorando manuali e saggi di ogni genere; lavorato come lettore (a titolo gratuito, a quei tempi) per alcune piccole Case Editrici, accumulando esperienza e senso critico.
Nel processo ho perso qualche diottria
Finita l’Università ho cominciato a lavorare in Comune, seguendo il titolo di studio che avevo faticato per conquistare.
La prima cosa che facevo quando tornavo a casa, però, era leggere. Scrivere. Tuffarmi in altri mondi, crearne di miei, migliorare quelli altrui.
Ben presto mi resi conto di essere molto più bravo a migliorare i libri degli altri piuttosto che scriverne di miei.
Ho cominciato a intraprendere la strada per cui era stato creato e formato, continuando a studiare tecnica narrativa, seguendo corsi e lezioni universitarie di Editoria.
Dopo qualche anno di gavetta, tanto impegno e alcune circostanze fortunate, ho realizzato il mio sogno.
Sono un Editor professionista e ho collaborato con diverse realtà (case editrici, agenzie private, scrittori indipendenti) e ho gestito per anni la comunità del Writer’s Dream, il portale di informazione editoriale più grande d’Italia, come Community Manager, fino a che non è stata chiusa nel 2021.
Nel 2019 ho creato il mio collettivo, il gruppo Dedalo, e scritto una guida che racchiude tutte le mie conoscenze del mondo editoriale: Come pubblicare un libro.
Cosa mi manca?
Niente. Lavoro con il sorriso, felice di quello che faccio; coltivo la mia curiosità innata, mi impegno, mi diverto.
Metto tutto me stesso in questo lavoro e, se ne hai bisogno, sarò anche al tuo fianco.